Quali sono i principali inquinanti industriali che possono arrecare danno sia alla salute umana che all’ambiente? Chi opera all’interno di una fabbrica sa bene come conseguenza di lavorazioni e trattamenti danno vita a fumi, polveri e sostanze oleose potenzialmente pericolose che, a lungo andare, potrebbero portare conseguenze negative sia sulla salute umana che del pianeta, ma anche incidere negativamente sulla durata degli impianti e la qualità dei prodotti realizzati.
È molto importante fare una distinzione tra le differenti tipologie di inquinanti, in particolare individuarne lo stato fisico. Partendo da questa categorizzazione sarà poi possibile strutturare strategie e ricorrere a impianti specifici per il loro abbattimento.
Tra gli inquinanti è possibile individuare tre macro categorie, ovvero:
- Fumi secchi e polveri, derivati principalmente dalla lavorazione dei metalli, ma anche da materiali sottoposti
a taglio, fresatura e altre lavorazioni che vanno a modificarne l’aspetto originario - Nebbie oleose, formatesi in seguito a processi che vedono l’utilizzo di oli ed emulsioni.
- Composti organici volatili (COV), dall’inglese volatile organic compounds, ovvero miscugli di molecole contenenti gruppi funzionali diversi che uniti tra loro assumono comportamenti fisici e chimici differenti ma accomunati da un’elevata volatilità. Questi, in base all’origine, si dividono in:
- Composti antropogenici e originati dalle attività umane, derivanti da petrolio e combustioni, quali benzene, toluene, metano, tetracloruro di carbonio, etano
- Composto biogenici di origine naturale, ovvero i terpeni contenuti in oli essenziali vegetali
- Composti antropogenici e biogenici come l’isoprene.
Inquinanti industriali: provenienza e rischi ad essi connessi
Esistono una serie di inquinanti più noti, sia per la loro diffusione che per i rischi che comportano sulla salute e sull’ambiente.
Qui di seguito elencheremo proprio questi, per meglio far comprendere l’importanza di attuare strategie volte alla loro eliminazione.
- Polveri sottili, di cui tanto si sente parlare, sono prodotte da processi industriali, ma anche risultato del particolato atmosferico disperso nell’ambiente. La loro presenza oltre a causare piogge acide, risulta estremamente rischiosa per la salute in quanto causa di malattie del tratto respiratorio anche di grave entità, si passa infatti da riniti a tosse, sino ad arrivare ad asma e, nei casi peggiori, tumori.
- Anidride carbonica, strettamente connessa all’utilizzo di combustibili fossili e principale causa dell’effetto serra
- Ozono, prodotto di processi industriali, stoccaggio e distribuzione di idrocarburi. Oltre allo smog fotochimico, come per le polveri sottili, è una delle principali cause di patologie respiratorie
- Biossido di zolfo, frutto della combustione di carburanti contenenti zolfo, ma anche prodotto da centrali elettriche, nelle lavorazioni del greggio e durante la fusione dei metalli. La presenza di questo inquinante incide negativamente sul tratto respiratorio, ma anche sull’ambiente causando piogge acide.
- Ossidi di azoto, derivati da processi di combustione dei veicoli a motori, da impianti di riscaldamento e centrali elettriche. Questo inquinante è causa di malattie respiratorie per l’uomo, ma arreca danni anche all’ambiente con piogge acide e smog fotochimico.
- Idrocarburi policiclici e aromatici, inquinanti che possono avere differente natura derivando da processi industriali, riscaldamento domestico, produzione di energia, lavorazione di olii, legno e materiali organici. La loro presenza è causa di malattie e tumori delle vie respiratorie, irritazione agli occhi e smog fotochimico.
- Fluidi lubrorefrigeranti che possono essere ulteriormente additivati con sostanze chimiche e originati principalmente dalla lavorazione dei metalli. Questi causano fumi tossici e altamente cancerogeni, che possono portare anche allo sviluppo di dermatiti, allergie e patologie respiratorie di diversa entità.