Con l’arrivo del caldo le officine meccaniche tendono ad aprire i portoni per fornire un miglior ambiente di lavoro. Ma con il manifestarsi dei primi freddi questi vengono richiusi e il problema di garantire un ambiente in termini di benessere termico e qualità dell’aria ritorna.
Quindi, è meglio tenere i portoni aperti oppure chiusi? Spesso all’interno delle stesse aziende i dibattiti sull’argomento si fanno anche accesi e per i più svariati motivi. Qui di seguito cercheremo di fornire informazioni utili in merito all’argomento.
Le officine meccaniche eseguono lavorazioni che possono emettere fumi carichi di oli e polveri, pertanto nocivi, necessitando così un adeguata areazione. Tutte queste accortezze legate al ricircolo dell’aria sono necessarie in quanto le officine meccaniche devono garantire un ambiente di lavoro idoneo al presidio degli operatori in termini di illuminazione, temperatura e ricambio dell’aria come da D.Lgs.81/08, allegato IV (Requisiti dei luoghi di lavoro). Se nella stagione calda la pratica di aprire i portoni può apportare benefici al solo rinfrescamento dell’ambiente, ma non in termini qualitativi, nel periodo freddo i danni risulteranno invece più evidenti. Mantenendo i portoni chiusi l’ambiente presenterà un’aria di qualità pessima, di contro aprendoli, si andrebbe a raffreddare eccessivamente l’officina, non riuscendo quindi a garantire il comfort termico agli operatori, salvo l’innalzamento dei riscaldamenti con relativi consumi.
Andare a spalancare le porte dell’officina potrebbe arrecare danni maggiori sulle condizioni ambientali, non soltanto in termini di comfort termico, ma anche causando l’accesso di smog e polveri, con ulteriori ripercussioni sulla salute di chi vi lavora e sugli impianti. Questi fattori rendono evidente come il ricircolo di aria proveniente dall’esterno potrebbe risultare più dannosa che altro, sia dal punto di vista della salute, ma anche da quello ambientale ed economico.
Come migliorare la qualità dell'aria all'interno delle officine meccaniche
È evidente che aprire i portoni pensando che l’aria fresca possa essere d’aiuto al ricircolo sia solo una credenza che ha fondamenta obsolete ormai. Infatti, mettendo in atto questa pratica si avranno solo disagi, quali:
- Fuoriuscita all’esterno di fumi di lavorazione carichi di oli e polveri inquinanti;
- Incremento degli inquinanti presenti nell’ambiente;
- Dispersione del calore interno all’azienda e quindi conseguente aumento delle spese di riscaldamento;
- Peggioramento della qualità dell’aria respirata dai lavoratori, con conseguente rischi per la loro salute;
- Costi incontrollati per garantire il benessere termico degli operatori;
- Inadempimento al D.Lgs.81/08 allegato IV inerente l’idoneità dell’ambiente di lavoro.
Come migliorare quindi la qualità dell’aria all’interno delle officine meccaniche? La soluzione è indubbiamente quella di ricorrere ad appositi impianti di filtrazione capaci di eliminare polveri e oli dall’atmosfera. I
n questo modo non soltanto l’aria risulterà più pulita e respirabile, ma la stessa non andrà a incrementare i livelli di inquinamento ambientale già elevati presenti all’esterno. Inoltre l’installazione di questi impianti andrà a ridurre residui di sporco presenti sui macchinari prolungandone di fatto la vita e riducendo le spese per manutenzioni straordinarie.