Cos’è un filtro a maniche? Qual è il suo meccanismo di funzionamento? Ma soprattutto, quali sono i settori nei quali viene utilizzato apportando vantaggi significativi?
I filtri a maniche sono sistemi destinati alla depolverizzazione di correnti gassose presenti nelle aziende, in particolare all'interno di cementifici, inceneritori, acciaierie e dove vi sia in generale una cospicua movimentazione di materie polverose. Si tratta di particolari filtri costituiti da maniche in tessuto, in poliestere, aramide, fibra di vetro o teflon da valutare in funzione delle esigenze, posti all'interno di gabbie e fissati a tubi venturi. Qui l’aria passando viene ripulita e reimmessa nell'ambiente priva di impurità e polveri potenzialmente dannose.
Principio di funzionamento dei filtri a maniche
I filtri a maniche basano la loro progettazione sul principio di separazione fisica che può avvenire per mezzo di un tessuto filtrante, e qui di seguito cercheremo di spiegare il loro meccanismo di funzionamento in modo chiaro e semplice. Per prima cosa specifichiamo però che i filtri a maniche operano attraverso una combinazione di meccanismi di cattura meccanica per i quali:
- Le particelle grossolane vengono rimosse tramite impatto, vista la loro inerzia infatti proseguono il loro moto in maniera rettilinea impattando contro la superficie esterna delle maniche.
- Le particelle di media grandezza vengono eliminate per intercettazione diretta, avendo un’inerzia inferiore ruotano attorno alle maniche sfiorandole lateralmente e venendo pertanto bloccate in quest’area
- Le particelle più piccole vengono rimosse per diffusione in quanto per via della loro leggerezza non vengono trasportate uniformemente dall'aria portandole inevitabilmente a un contatto con la fibra della manica.
I gas saturi di polveri e veicolati da appositi ventilatori, solitamente apposti in coda all'impianto per evitare che il particolato li danneggi e per mantenere lo stesso in depressione, accedono all'interno del filtro tramite un bocchello e incontrano una serie di sacchi (o maniche) in tessuto. Questi che possono essere realizzati in differenti materiali, vengono precedentemente trattati in maniera tale da risultare permeabili, consentendo il passaggio dei gas ma non delle polveri che, al contrario, aderiscono alla superficie. L’aria pulita invece passa attraverso le maniche e fuoriesce attraverso un apposito bocchello per essere reimmessa nell'atmosfera.
Così facendo le polveri presenti vengono bloccate nelle maniche, sulle quali solitamente si forma uno strato di particolato che, grazie a un sistema di scuotimento ad aria compressa, viene periodicamente rimosso, trasportato e stoccato attraverso appositi sistemi di convogliamento, per poi essere smaltito. L’aria compressa rilasciata a intervalli regolari a una pressione di circa 6 bar, provoca un’onda d’urto che causa il distacco delle particelle attaccate alla manica.
Dove vengono utilizzati i filtri a maniche?
È bene precisare che esistono differenti tipologie di filtri a maniche che variano in funzione ai carichi di polvere da abbattere e della tipologia di applicazione industriale. Possiamo pertanto definire due principali modelli di filtri a maniche, ovvero quelli destinati a impianti industriali che necessitano di soluzioni medio-leggere e quelli personalizzati e studiati ad hoc per far fronte a masse ben più considerevoli.
I filtri a maniche sono suggeriti per aziende che si occupano di:
- Sabbiatura
- Levigatura
- Smerigliatura
- Bordatura
- Molatura
- Lavorazioni a secco su macchine utensili
- Lavorazioni chimiche
- Lavorazioni farmaceutiche
- Lavorazioni di materie plastiche
- Taglio marmo
- Sfiato sili
- Combustione di materiali solidi e rifiuti
- Essiccazione di materiali solidi e assimilabili
- Carteggiatura
- Fonderie
- Miscelazione
- Trasporto pneumatico
- Miscelazione e pesatura di materiali solidi pulverulenti.