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Direttive ATEX 2014/34/UE, 99/92/CE e Rischi di Esplosione: cosa sono e perché sono importanti | HFILTRATION

Scritto da Cindy Vargas | 17-mag-2022 12.50.49

Quando si parla di polveri esplosive è bene ricordare le Direttive di riferimento, ovvero ATEX 2014/34/UE e 99/92/CE. A queste ogni azienda deve tenere conto del DVR, ovvero del Documento Valutazione del Rischio, all’interno del quale è presente un capitolo dedicato proprio alle esplosioni.

Questi sono i riferimenti principali per le aziende che impiegano polveri esplosive e ai quali devono attenersi per operare nel rispetto delle leggi, nonché per la sicurezza degli operatori.

 

Direttiva ATEX 2014/34/UE

La Direttiva ATEX 2014/34/UE, attuata in Italia tramite il D.Lgs. 85 del 19 maggio 2016, come tutte le normative ATEX, ha un duplice scopo, ovvero migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro ove siano presenti zone a rischio esplosione, ma anche definire i requisiti essenziali di sicurezza degli apparecchi e impianti da utilizzare in queste aree.

Questa direttiva si focalizza in particolare sugli apparecchi e i sistemi di protezione da usare all’interno di atmosfere potenzialmente esplosive. Si parla pertanto di apparecchiature, dispositivi mobili e fissi, componenti di controllo, strumentazioni e sistemi di prevenzione destinati alla produzione, al trasporto, allo stoccaggio, alla misurazione, al controllo e alla conversione di energia che, data la loro natura di innesco, potrebbero svolgere un ruolo attivo in caso di esplosione.

Inoltre all’interno della stessa vengono evidenziati quelli che sono gli obblighi delle figure coinvolte nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti destinati a essere installati in aree ATEX.

Direttiva ATEX 99/92/CE

Lo scopo della Direttiva ATEX 99/92/CE, nota anche come ATEX 153, è quello di fornire le prescrizioni minime volte al miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive.

All’interno della stessa vengono ripartite le aree a rischi esplosione in base alla frequenza e durata della presenza di atmosfere esplosive, ovvero:

 

  • Zona 0: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.

  • Zona 1: Area in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia.

  • Zona 2: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

  • Zona 20: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso, un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria.

  • Zona 21: Area in cui occasionalmente durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria.

  • Zona 22: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

In funzione della classificazione delle aree si potranno impiegare:

  • Zona 0 e zona 20 apparecchi di categoria 1
  • Zona 1 e zona 21 apparecchi di categoria 1 e 2
  • Zona 2 e zona 22 apparecchi di categoria 1, 2 e 3.

Documento di Valutazione del Rischio

All’interno del Documento di Valutazione del Rischio (DVR) è presente una sezione dedicata alle esplosioni con relativa classificazione delle zone ATEX.

In generale per tale valutazione dovranno essere effettuati:

  • Studi ambientali, nei quali prendere in esame la ventilazione di macchine e locali, le caratteristiche geometriche dei locali, le temperature e le pressioni
  • Studio delle sostanze trattate, con relative caratteristiche chimico-fisiche, modalità di impiego nei processi produttivi, temperature, pressioni massime alle quale vengono a trovarsi
  • Individuazione e analisi delle sorgenti di emissione, modalità e quantità nelle quali le stesse vengono emesse.

In funzione di tutti questi elementi verrà poi assegnata la relativa classificazione ATEX.

Questi sono i punti di riferimento per le realtà soggette all’impiego di polveri esplosive, pertanto dovranno attenersi alle stesse per operare nel rispetto della legge, garantendo il massimo in termini di sicurezza per gli operatori.

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