La tecnologia dei depolveratori a umido potrebbe essere la più indicata per le imprese che si occupano di lavorazione delle lamiere.
I cosiddetti filtri idrodinamici infatti sono in grado di andare a rimuovere le particelle di polvere disperse nell’aria e, conseguentemente, renderla più salubre e pressoché azzerare il rischio di contaminazione dei prodotti.
I filtri idrodinamici, ovvero con tecnologia a umido, sono specifici sistemi per la depurazione pensati per catturare e rimuovere le particelle solide e liquide presenti in un flusso d’aria mediante l’utilizzo di un liquido. Una volta catturate tali particelle verranno trattate e rese innocue. Il liquido impiegato potrà essere sia in forma atomizzata che di velo su pareti collocate lungo il percorso che dovrà seguire il flusso gassoso.
Come funziona un depolveratore a umido?
Nei filtri idrodinamici l’aria inquinata entra all’interno degli stessi e incontra una camera di espansione che ne rallenta il flusso e, al contempo, favorisce la precipitazione delle particelle grossolane. Successivamente il flusso attraversa la gola venturi trascinando parte dell’acqua presente nel filtro. Qui avverrà il processo di centrifugazione che andrà a umidificare l’aria e, conseguentemente, trattenere quelle che sono le particelle inquinanti.
Prima di essere reimmessa nell’atmosfera, l’aria pulita passa attraverso un apposito separatore di gocce dove si depositeranno i residui di acqua rimasti intrappolati nel flusso.
Questo meccanismo di funzionamento dell’impianto consentirà di rimuovere gli inquinanti restituendo di fatto aria pulita e salubre.
La tecnologia dei depolveratori a umido si presta particolarmente in ambienti dove vi è la presenza di polveri pericolose e aggressive, in quanto è possibile impiegare reagenti acidi o basici con lo scopo di neutralizzare le componenti dannose. Per tali ragioni questa specifica tipologia di filtro idrodinamico si presta all’installazione all’interno di aziende che si occupano di effettuare levigatura e satinatura di lamiere.
