Spesso in ambito industriale si sente parlare di fumi di saldatura, ma cosa sono e per quali ragioni sono pericolosi?
I fumi di saldatura non sono altro che una miscela complessa di metalli, la cui composizione è variabile in funzione del metallo di base oggetto della lavorazione, di eventuali rivestimenti e materiali di riempimento presenti, nonché delle temperature impiegate nelle operazioni di saldatura. Questi fumi sono infatti il risultato di un processo termico che origina un pennacchio di particelle sospese; quando questo si raffredda le particelle si liberano nell’aria e possono essere oggetto di inalazione da parte degli operatori presenti in loco.
A seconda dei metodi di saldatura impiegati, possono originarsi fumi con quantitativi e concentrazioni differenti di inquinanti, ma i principali, nonché i più rischiosi per la salute umana, sono:
- Cromo esavalente
- Manganese
- Nichel
- Piombo
- Cadmio
- Ferro
- Rame
- Zinco
- Stagno
- Alluminio
- Ossidi di azoto
- Monossido di carbonio
Non soltanto la tipologia di inquinante influisce sulla tossicità, ma anche la dimensione delle particelle. Più piccole sono più queste risultano pericolose, in quanto le ridotte dimensioni rendono più difficoltosa da un lato la loro purificazione e, di contro, risultano più semplici da aspirare da parte dell’uomo, con conseguente accesso facilitato ai polmoni.
Perché i fumi di saldatura sono pericolosi?
Come accennato questi fumi rappresentano un rischio per l’essere umano in quanto in grado di dare effetti nocivi. L’esposizione a lungo termine può essere causa di malattie acute e croniche di diversa natura. Si parla infatti di irritazioni a gola, occhi, orecchie e naso, causa conseguente di tosse, respiro affannato, perdita dell’appetito, nausea, spasmi, febbre, bronchiti e polmoniti, per arrivare a patologie più serie e croniche che coinvolgono i polmoni, asma, enfisema, silicosi, pneumoconiosi, riniti, lesioni a cute e mucose, nonché coinvolgimento del sistema nervoso centrale e digestivo, sino allo sviluppo di forme cancerogene. Nel 2017 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha decretato infatti che esistono prove sufficienti che confermano come gli effetti dei fumi di saldatura sull’uomo possano portare al melanoma oculare e a forme cancerogene a danno dei polmoni.
Questi aspetti rendono evidente come sia indispensabile agire per ridurre al minimo l’incidenza di fumi da saldatura all’interno degli ambienti lavorativi. La soluzione è quindi quella di studiare appositi sistemi di ventilazione, aspirazione e filtrazione, con lo scopo di purificare l’aria, rendendo la presenza degli inquinanti nei limiti previsti dalla normativa in vigore. Questo di contro rappresenterà una maggior sicurezza per i lavoratori che vedranno tutelata al meglio la loro sicurezza e salute.
Oltre a investire su sistemi di filtrazione e aspirazione è però importante anche puntare alla corretta sensibilizzazione dei lavoratori, facendo informazione e rendendoli consapevoli dei rischi ai quali potrebbero trovarsi esposti dove non impiegherebbero correttamente le debite misure di protezione individuale. Solo operando infatti con appositi DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e sistemi di filtrazione dell’aria performanti e specifici la loro salute risulterà realmente tutelata e al sicuro.